TERRITORIO

Ponte di Agnona

Un’eccellenza architettonica che si può ammirare a Borgosesia è il ponte di Agnona. Detto anche ponte napoleonico perché venne ricostruito tra il 1779 ed il 1786 dal Comune di Agnona che fino al 1928 fu un Comune autonomo, ora è una frazione di Borgosesia. Venne progettato dall’ingegnere Nicolao Boyne andando a sostituire il traghetto che univa le due sponde del Sesia. Per molto tempo quello di Agnona fu considerato il più bel ponte esistente nello Stato Sabaudo. Ponte romanico a quattro arcate e contrafforti appoggiati sulla roccia ed è interamente costruito in pietra. Un tempo nelle vicinanze sorgevano gli edifici destinati a dogana e dazio che vennero eliminati. Notizie storiche riportano che la sua costruzione iniziò per mano di Pietro Paolo Uberti e venne terminato da Giacomo Antonio Gabbio di Riva.

Santuario di Sant'Anna

Il Santuario Sant’ Anna di Montrigone è posto su un colle in posizione dominante l’abitato di Borgosesia. Sorge sulle rovine di una fortificazione medioevale ed è stato costruito nella prima metà degli anni 1600. Può considerarsi a tutti gli effetti un Sacro Monte, per il percorso esterno delle quattordici Cappelle della Via Crucis. L’interno del Santuario è ad una sola navata divisa ai due terzi da una grande arcata affrescata. Nella prima parte sono poste tre Cappelle, dedicate ognuna ad un episodio della Vita della Vergine con statue in terracotta policroma ad altezza naturale. Nella parte completamente affrescata si trovano altre due grandi “Cappelle del Paradiso” una per lato della navata. La cupola è magnificamente affrescata con immagini dell’Assunzione di Maria. Oggetto del culto è un brandello di tessuto appartenente alla veste di Sant’Anna, conservato in un reliquiario d’argento. L’intero Santuario e le opere in terracotta policroma sono stati realizzati da Giovanni D’Enrico, fratello maggiore del più famoso Tanzio da Varallo. 

Museo di Archeologia e paleontologia Carlo Conti

Collocato nei locali dell’ex-mercato coperto di Borgosesia, venne inaugurato nel 2007 è dedicato allo scultore locale Carlo Conti (1880-1974) che dal 1923 al 1954 fu ispettore onorario della soprintendenza archeologica del Piemonte. La parte preponderante della collezione è rappresentata dai materiali paleontologici e archeologici provenienti dagli scavi condotti da Conti fin dagli anni 30 e continuati successivamente da diversi studiosi.Il percorso espositivo, principalmente dedicato all’attività didattica, valorizza la fauna pleistocenica ritrovata nelle caverne del Fenera, leoni delle caverne, pantere, linci, rinoceronti e uri. Particolare rilievo viene dato all’orso speleo, ma anche alle tracce della presenza dell’uomo di Neanderthal nell’area, unico caso rinvenuto in Piemonte.

Rilevanti anche le testimonianze della cultura dei vasi a bocca quadrata e la presenza di una piccola testa in pietra di una divinità femminile che è la più antica statua in pietra rinvenuta in Piemonte

Carnevale di Borgosesia

Il carnevale di Borgosesia è uno dei carnevali storici italiani più particolari, prolungandosi per un arco temporale di 3-4 settimane con manifestazioni gastronomiche e balli in maschera, giornate dedicate ai bambini e, soprattutto, con alcune sfilate di carri allegorici che animano il centro cittadino per tre domeniche successive. Il primo carnevale ufficiale organizzato nel 1854 e da allora prosegue, sia pure dopo alterne vicende, ancor oggi. Le maschere del paese sono molteplici e nate in epoche diverse, ma le principali sono certamente Peru Magunella e Gin Fiammàa: una sorta di capi spirituali del carnevale della città, la quale durante le manifestazioni viene chiamata Magunopoli. 

Un evento unico in Europa: il cosiddetto Mercu Scûrot, letteralmente in lingua piemontese Mercoledì oscuro, ovvero il mercoledì delle Ceneri. Mentre tutti gli altri carnevali di rito romano terminano con il Martedì grasso, il carnevale borgosesiano vive il suo atto conclusivo nel primo giorno di Quaresima, per inscenare con un lungo corteo una sorta di funerale del carnevale stesso.

Alpe Noveis

Denominata anche la ‘Piccola Svizzera del Biellese’ l’Alpe Noveis è un luogo affascinante adatto ad essere visitato a piedi o in bicicletta. Il percorso in bici ha una lunghezza di 10.5 km, un dislivello di 743 metri e una pendenza media del 7.1%. Il punto più alto è a 1122 metri sul livello del mare. Situata a pochi chilometri da Borgosesia, questa salita presenta un tratto finale davvero impegnativo: 4 Km con pendenza media dell’11% e punte massime del 16%.  A 1 Km dalla vetta si incontra un comodo falsopiano abbastanza lungo, prima di affrontare l’ultima rampa al 9% che termina davanti al Monumento in ricordo dei Partigiani. In realtà qui termina la salita, l’Alpe Noveis vera e propria si trova 500 metri più in là, al termine di un rettilineo completamente pianeggiante.

Passo della Colma

Il Passo della Colma è una salita che traccia la linea di confine tra la Valsesia e la valle del torrente Pellino, principale immissario del lago d’Orta. Dalla Valsesia si parte da Varallo e, attraverso una serie di ampi tornanti con bella vista sulla vallata sottostante, si raggiunge, dopo 4Km a quota 719m, l’abitato di Civiasco. I 2 Km di falsopiano permettono di riprendere fiato, prima di affrontare la parte più impegnativa dell’ascesa con pendenze che in diversi punti raggiungono la doppia cifra. Nell’ultimo km la salita si fa meno aspra, fino a raggiungere la sommità che segna il confine tra la provincia di Vercelli e quella del Verbano – Cusio – Ossola.

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